Cimitero di Monza, 1911-12
Antonio Sant’Elia e Italo Paternoster
Concorso per il Cimitero di Monza, 1911-1912Il concorso per il nuovo Cimitero di Monza è bandito il 15 febbraio 1912. Sant’Elia decide di parteciparvi con Italo Paternoster. I due amici lavorano sino a ottobre al progetto, che sarà contrassegnato dal motto “Crisantemo”. Le undici tavole riguardano, oltre alla veduta prospettica conservata presso la Pinacoteca Civica di Como, il Colombario, la Cappella Funeraria (pianta e prospetto), un edificio sormontato da una cupola, il Forno crematorio (planimetria e sezione), il Famedio, le piante d’insieme e la planimetria del luogo (documentate dal catalogo Bestetti & Tuminelli). Grazie alle relazioni sociali di Italo Paternoster, originario di Monza, l’elaborazione del progetto poté prendere avvio già l’anno precedente, come attestano alcuni studi preparatori, conservati anche nelle collezioni Pellini (Milano) e della Banca Popolare di Lecco. La Commissione chiamata a giudicare i ventuno progetti in gara, composta da Gaetano Moretti, Guido Civetti, Silvio Landriani e Giacomo Monti, decreta che “dopo aver vagliato partitamene pregi e difetti di ciascuno dei progetti […] ha dovuto convenire che nessuno di questi è tale da poter essere senza esitazione scelto e tradotto praticamente” (Moretti-Civetti-Monti 1912; Quaglia 1912). In particolare la proposta “Crisantemo” non convince per l’asserita imperizia tecnica e le ascendenze esotiche. La giuria rileva infatti come: “la grandiosità, che è data dalla composizione per sé stessa, non è in relazione con le dimensioni riportate nel disegno” e “la poca, e talvolta nessuna, corrispondenza fra gli alzati, sezioni e piante costituisce una manchevolezza tanto grave di serietà, che la Commissione non può fare a meno di deplorare”. Tale incoerenza è giudicata “un gran difetto” che danneggia anche gli elementi considerati positivi, “un’impronta speciale di simpatica originalità, quantunque possa essere ispirata a forme orientali”, caratteristica, quest’ultima, peraltro ricorrente nella progettazione architettonica dell’epoca (non ne era certo esente, ad esempio, Gaetano Moretti, autorevole membro della giuria).
Tecnica: inchiostri oro e nero su carta
Misure (in mm): 124x92
Datazione: databile al 1911
Proprietà: Comune di Como
Collocazione: Pinacoteca Civica di Palazzo Volpi, Como
Numero inventario: A219
Tecnica: matita nera su carta a quadretti
Misure (in mm): 165x105
Datazione: documentato al 1911-1912
Proprietà: Comune di Como
Collocazione: Pinacoteca Civica di Palazzo Volpi, Como
Numero inventario: A223
Tecnica: matita nera su carta
Misure (in mm): 205x468
Datazione: documentato al 1911-1912
Proprietà: Comune di Como
Collocazione: Pinacoteca Civica di Palazzo Volpi, Como
Numero inventario: A222
Tecnica: matita nera, pastello grigio, inchiostri nero, blu e oro su cartoncino
Misure (in mm): 770x885
Datazione: documentato al 1912
Proprietà: Comune di Como
Collocazione: Pinacoteca Civica di Palazzo Volpi, Como
Numero inventario: A221
Tecnica: matita nera e pastello arancio su carta
Misure (in mm): 278x230
Datazione: documentato al 1911/1912
Proprietà: Comune di Como
Collocazione: Pinacoteca Civica di Palazzo Volpi, Como
Numero inventario: A224