Antonio Sant'Elia
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Le Opere > La nuova Architettura

La nuova Architettura

Il 1913 è l’anno della svolta per Sant’Elia, quando decide di uscire dai confini della sua formazione accademica, abbandona gli stilemi secessionisti e comincia a ideare un’architettura coerente con l’evoluzione urbanistica della modernità. Intorno a lui, nella Milano che cresce sotto la spinta della civiltà industriale e della rivoluzione tecnologica, vengono formulate ipotesi di espansione abitativa, di nuovi insediamenti produttivi e di veloci mezzi di comunicazione che necessitano di edifici più funzionali. Non gli manca la possibilità di confronto con esperienze straniere, attraverso la consultazione di riviste specializzate, come “Emporium” e “Vita d’arte” o di periodici d’informazione con molte immagini, quale “L’Illustrazione italiana.
In questo contesto ricco di stimoli, inizia a sperimentare una semplificazione degli elementi strutturali architettonici servendosi idealmente dei mezzi più avanzati della costruzione, quali ferro, cemento, vetro. In una serie di disegni, in seguito definiti felicemente “dinamismi architettonici” dai futuristi, delinea volumi agili e sdutti, sagome che non hanno una destinazione precisa, esercitazioni formali dove vengono eliminate tutte le mascherature decorative per dar luogo ad accostamenti e incastri di telai, pilastri, contrafforti, piramidi, torri cilindriche o rettangolari, dando rilievo e spessore a figure geometriche essenziali.
Con l’andar del tempo, dopo pochi mesi d’applicazione di siffatti schemi indefiniti di progettazione urbana, i nudi scheletri di fabbricato si trasformano progressivamente in tante porzioni di città moderne, diventano ipotesi di case d’abitazione, di hangar per aerei e dirigibili, di ponti, di teatri, di centrali elettriche, particolarmente significative per la volontà esplicita di liberarle da qualunque involucro che ne celi o ne mistifichi l’uso pratico. Al termine di questo processo ideativo, i singoli approcci ad un complesso sistema metropolitano si coagulano, indirizzandosi ad un profetico panorama di una megalopoli futuribile in cui, governati dall’energia elettrica, si muovono dovunque veicoli su strade a più livelli, mentre si elevano palazzi gradonati su vari piani ai quali si accede mediante ascensori esterni. Al centro di questo “abisso tumultuante”, come verrà definito dal “Manifesto dell’Architettura futurista”  edito nel giugno 1914 dopo la mostra del gruppo Nuove Tendenze che rivelerà il genio santeliano, si colloca una colossale multistazione ferroviaria e aerea, dalla quale si diramano in ogni direzione mezzi celeri di trasporto per masse di abitanti in continuo movimento. E’ il trionfo di una vagheggiata città del Duemila “simile ad un immenso cantiere, agile, mobile, dinamico” e le case “simili a macchine gigantesche”.

FILTRA OPERE PER ARGOMENTO

Studi plastico-architettonici, 191314 opere
Edifici a scala urbana o territoriale 191353 opere
La città nuova, 191437 opere
Studio plastico-architettonico di volumi accostati decrescenti

Tecnica: matita nera ripassata a inchiostro nero, pastelli grigio e arancio su carta

Misure (in mm): 270x210

Datazione: datato 1913

Proprietà : Comune di Como

Collocazione: Pinacoteca Civica di Palazzo Volpi, Como

Numero inventario: A251

Studio plastico-architettonico per edificio industriale

Tecnica: matita nera ripassata a inchiostro nero e pastello grigio su carta

Misure (in mm): 285x213

Datazione: databile al 1913

Proprietà : Comune di Como

Collocazione: Pinacoteca Civica di Palazzo Volpi, Como

Numero inventario: A252

Studio plastico-architettonico per edificio industriale campitura pittorica attribuibile a Mario Chiattone

Tecnica: matita nera, pastelli rosso e verde su carta

Misure (in mm): 395x298

Datazione: databile al 1913

Proprietà : Comune di Como

Collocazione: Pinacoteca Civica di Palazzo Volpi, Como

Numero inventario: A254

Studio plastico-architettonico per edificio industriale campitura pittorica attribuibile a Mario Chiattone

Tecnica: matita nera, pastelli blu e arancio su cartoncino giallo

Misure (in mm): 457x263

Datazione: datato 1913

Proprietà : Comune di Como

Collocazione: Pinacoteca Civica di Palazzo Volpi, Como

Numero inventario: A255

Torre con monofora strombata e edicola pensile

Tipologia: Edifici di culto

Tecnica: sanguigna su carta

Misure (in mm): 240x172

Datazione: databile al 1913 (?)

Proprietà: Comune di Como

Collocazione: Pinacoteca Civica di Palazzo Volpi, Como

Numero inventario: A371


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Pinacoteca Civica

dal martedì al sabato 9.30-12.30 e 14.00-17.00

domenica e festivi 10.00-13.00

mercoledì 9.30-17.00 (dal 15 settembre al 15 luglio - sospensione dal 24 dicempre al 7 gennaio).

L'ingresso è consentito fino a 15 minuti prima della chiusura

Musei Civici Como

Como, piazza Medaglie d'Oro 1

Tel. +39 031 252550

Fax +39 031 268053

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